Accessibilità e percorsi interculturali dei musei in Emilia-Romagna

QUADRO DI RIFERIMENTO: POLITICHE E STRUMENTI DI WELFARE CULTURALE

La cultura è annoverata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in modo diretto e indiretto, tra le determinanti sociali della salute con impatto sul benessere e sono sempre più numerosi i progetti e gli studi che dimostrano come la cultura influenzi positivamente diversi aspetti della vita di un individuo; un impatto oggetto di primaria attenzione da parte dell’OMS che a novembre 2019 ha pubblicato la prima rassegna di letteratura scientifica sull’impatto dell’arte su salute e benessere (“What is the evidence on the role of the arts in improving health and well-being? A scoping review”, OMS, 2019).
Ricordando quanto il concetto di welfare culturale stia emergendo con forza nei dibattiti degli ultimi anni e le ricerche internazionali e nazionali in cui esso è centrale, anche nella Dichiarazione di Roma dei Ministri della Cultura G20 si ribadisce che la cultura “è una componente essenziale per lo sviluppo umano e svolge un ruolo fondamentale nel favorire la resilienza e la rigenerazione delle nostre economie e delle nostre società pesantemente colpite dalla pandemia di COVID-19”.
Ed è proprio con tali premesse che i ministri partecipanti al summit, che vedono come punto cardine il ruolo trasformativo della cultura nello sviluppo sostenibile, hanno chiesto ai Governi il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Contemporaneamente è richiesto alle istituzioni culturali di progredire “nelle aree dell’accessibilità, del Design for All e delle esperienze multisensoriali, anche attraverso i mezzi digitali, per facilitare la partecipazione e l’impegno nella cultura e per promuovere nuove esperienze di apprendimento, pedagogie innovative e interpretazione attiva nel campo della cultura”.
Da quanto sopra si evince da un lato il potenziale e notevole impatto che può derivare da una più incisiva e costante partecipazione del settore culturale a programmi e politiche di welfare sociale, dall’altra come sviluppare azioni in un’ottica di welfare culturale rappresenti un passo decisivo nei processi di partecipazione alla vita della comunità e nel miglioramento della qualità della vita.
È dunque evidente come gli enti locali e regionali possano e debbano oggi svolgere un ruolo determinante e di raccordo nello sviluppo di policies che aiutino e accompagnino le organizzazioni in percorsi virtuosi verso accessibilità, inclusione e l’interculturalità, che sono pilastri e strumenti per la realizzazione delle politiche sopra descritte.

ACCESSIBILITÀ E PERCORSI INTERCULTURALI: IL PERCORSO DELL’EMILIA-ROMAGNA

In questo contesto il Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna ha avviato nel corso del 2022 un progetto di potenziamento dell’accessibilità dei luoghi della cultura a livello regionale, sviluppando, con la collaborazione tecnico-scientifica di Promo PA Fondazione, un percorso in quattro fasi per comprendere la situazione dei musei dell’Emilia-Romagna e recepire informazioni utili a tracciare le prossime linee di indirizzo regionali sul tema.

L’attività, “Accessibilità e percorsi interculturali dei musei dell’Emilia-Romagna”, vuole dare risposte a questi bisogni e mettere le basi per lo sviluppo di politiche, servizi e strumenti in grado di rendere i musei accessibili nel senso più ampio e pieno del termine.

Quattro le macro azioni del progetto:

  1. un’indagine quantitativa svolta on line e rivolta ad oltre 500 musei;
  2. cinque focus group realizzati chiamando testimoni di istituzioni provenienti da aree geografiche differenti, ma anche operatori privati concessionari di beni;
  3. lo sviluppo di progetti pilota e attività formative sui temi del dialogo interculturale e interreligioso, dell’audience development ed engagement, in collaborazione con ECCOM.
  4. la definizione e condivisione delle proposte di lavoro per i prossimi anni.

Muovendo dalla consapevolezza che i temi dell’accessibilità vanno interpretati nell’ottica dell’inclusione, le attività hanno coinvolto, tramite call dedicate, professionisti, artisti e organizzazioni culturali che operano in aree sensibili del territorio, con l’obiettivo di valorizzare le relazioni con il patrimonio culturale e storico delle città e di affrontare il superamento degli stereotipi attraverso la co-creazione di narrazioni plurali.

L’INDAGINE: METODOLOGIA

L’indagine quantitativa è stata realizzata nei mesi di febbraio e marzo 2022 attraverso la somministrazione di un questionario on line, costruito con metodo CAWI. L’universo di riferimento dell’indagine era rappresentato dal sistema museale regionale censito nel catalogo PatER – Catalogo del patrimonio culturale regionale.
Sono stati invitati a partecipare al questionario 516 soggetti e i rispondenti sono stati 209.

La struttura del questionario prevedeva domande a risposta chiusa e alcune domande a risposta aperta ed era articolato su 12 sezioni tematiche, in modo tale da rilevare:
• stato di avanzamento del processo di abbattimento delle barriere alla fruizione;
• assetto delle policies, del management e dell’organizzazione;
• competenze, anche di co-progettazione, e formazione;
• diffusione di dispositivi e soluzioni per l’accessibilità nell’accoglienza, negli allestimenti ed eventi, nelle attività educative e nella comunicazione;
• rapporti con il territorio e gli stakeholder.

Ai risultati raccolti tramite questionario sono stati affiancati cinque focus group realizzati in modalità on line – indagine qualitativa – indirizzati a musei e gestori di servizi e definiti su base territoriale come segue: uno dedicato al territorio emiliano, uno alle province di Modena e Bologna, due al territorio della Romagna (visto l’alto numero dei partecipanti) e l’ultimo dedicato ai gestori di istituzioni culturali e fondazioni private.

Lo scopo degli incontri si è rivelato triplice:
• facilitare un confronto fra operatori di musei e organizzazioni diversi per collocazione geografica, dimensione, tipologia, livello di competenza;
• approfondire le loro prospettive, attenzioni, difficoltà intorno ai temi dell’accessibilità museale;
• raccogliere suggerimenti operativi.

Diversi i criteri alla base della selezione dei partecipanti: per quel che riguarda i musei si è trattato per la maggior parte di istituzioni che già avevano risposto al questionario, suddivise su base geografica e per diverse tipologie, dimensioni, consapevolezza in materia di accessibilità; per quanto riguarda i gestori le motivazioni alla base della scelta comprendevano le diverse provenienze territoriali, le differenti dimensioni delle strutture e la tipologia di servizi offerti.

GLI ESITI

I principali esiti dell’indagine quali-quantitativa sono stati presentati il 6 dicembre 2022 presso il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, in un incontro pubblico di confronto con i rappresentanti dei musei del territorio.

Consulta il programma dell’incontro del 6 dicembre

Approfondisci gli esiti dell’indagine

A partire dalle esigenze emerse dall’indagine, tra novembre 2023 e febbraio 2024 si svolge il percorso gratuito di formazione e networking sull’accessibilità dedicato agli operatori culturali dell’Emilia-Romagna, in dialogo anche con il sistema socio sanitario, Progettare per le persone: per una cultura accessibile