L’indagine svolta nel 2024 rappresenta la prima rilevazione sui rapporti tra cultura e salute, più in generale di welfare culturale, nella Provincia di Lucca. È promossa e sostenuta da Fondazione Coesione Sociale e Promo PA Fondazione, che ne è altresì curatrice, nell’ambito del Cantiere di formazione sul welfare di comunità a vocazione culturale, realizzato con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
La mappatura, a partire da modelli di ricerca già testati su altri territori, ha avuto il fine di comprendere lo stato dell’arte dei rapporti consolidati tra sistema culturale e socio-sanitario a livello provinciale per fornire informazioni utili a ideare il programma formativo sul welfare culturale, per sostenere gli ETS del territorio ad innovare le proprie progettualità verso tale tematica attraverso l’accrescimento delle competenze ed aumentare quindi la consapevolezza a livello locale.
La ricognizione ha interessato l’intero territorio provinciale e ha fatto emergere il capitale di esperienze, competenze e collaborazioni già in essere sul territorio tra i settori socio-sanitario/socio-assistenziale e culturale/educativo, rilevando interessi, esigenze e disponibilità a collaborare delle organizzazioni del territorio non ancora attive sul tema cultura e welfare, ma intenzionate a svilupparlo.
La ricerca ha previsto due tipologie di indagini: una quali-quantitativa e una qualitativa.
La rilevazione quali-quantitativa è stata sviluppata attraverso la somministrazione (tra il 1 febbraio e l’11 marzo 2024) di un questionario on line ad un campione di 537 enti provenienti dai sistemi cultura, sociale, sanità, socio-assistenziale ed educativo.
La parte qualitativa è stata realizzata tramite interviste semi-strutturate a testimoni selezionati, per approfondire alcune tematiche emerse dalle risposte al questionario.
Gli esiti
I rispondenti alla survey sono stati 176 (33% del campione), la maggioranza dei quali appartenenti al settore culturale ed educativo (132 organizzazioni), mentre 44 provengono dal settore socio-assistenziale e socio-sanitario.
Inclusione e coesione sociale sono gli ambiti in cui le organizzazioni sono risultate maggiormente attive in entrambi i cluster, in particolare attraverso proposte culturali e artistiche come spettacoli, proiezioni, laboratori, visite, ecc., ma anche attività di sensibilizzazione e divulgazione nel senso più ampio dei termini. È emerso inoltre un grande spazio di crescita e di interesse per le progettualità che si collocano tra cultura e cura.
Tra i rispondenti, nemmeno un’organizzazione si limita ad iniziative remote, ma esprimono il bisogno di realizzarle in presenza per favorire la prossimità nelle relazioni che si instaurano con i destinatari delle progettualità di welfare culturale. E a proposito di destinatari, la fascia d’età prevalente si concentra su giovani e adulti, seguiti da bambini e anziani (solo in minima parte). Emerge anche come diverse organizzazioni collaborino con gli altri soggetti per la realizzazione delle attività di welfare, seppur in maniera minore attraverso la sottoscrizione di accordi di collaborazione stabili e strutturati (35%). Bassa è anche la percentuale di associazioni che attivano procedure di riconoscimento delle proprie attività culturali con il sistema socio-sanitario (17% di quelle del socio-sanitario stesso e 13% di quelle culturali). Fra i progetti organizzati si notano diverse attività non prettamente inerenti al welfare culturale, denotando uno scollamento tra la percezione della materia e quanto realizzato, mentre tra le tipologie artistiche utilizzate nei progetti di inclusione sociale e cultura e disabilità emergono l’utilizzo di arti performative e visuali.
In conclusione spicca l’importanza del welfare culturale per il territorio provinciale lucchese e la necessità di proseguire con attività di formazione sulla tematica.
Gli esiti della ricerca sono stati presentati durante il webinar “Welfare culturale possibile” il 18 novembre 2024.