Nel celeberrimo romanzo di Agata Christie Dieci piccoli indiani, un verso della filastrocca per bambini i cui protagonisti diminuiscono ad ogni strofa, finché non ne resta nessuno recita : “Four little indians up on a spree, / One got fuddled and then there were three….”. Prendiamo a prestito questi versi, parafrasando la filastrocca rispetto agli effetti della BREXIT: siamo rimasti in 27.
Cosa cambierà? Molto e poco.
Non è questa la sede per approfondire i risvolti economici e politici di questa decisione del popolo britannico, già oggetto di studi, previsioni e scenari vari. Dal nostro punto di vista relativo ai programmi comunitari, riteniamo che molto probabilmente il Regno Unito continuerà a partecipare ad alcuni programmi europei, sottoscrivendo, in base ai propri interessi accordi di collaborazione specifici. Forse potrebbe chiedere di essere inserita tra i paesi che compongono il cosiddetto Spazio Economico Europeo (SEE) che comprende oggi Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Oppure un accordo quadro bilaterale con l’UE come oggi ha la Svizzera.
Cambierà molto, perché non avremo più una voce, spesso critica e scomoda, ma sempre sincera e pragmatica nelle decisioni dell’Unione e nell’implementazione dei programmi.
Cambierà poco, perché potremmo comunque contare sulla collaborazione della comunità scientifica e della società civile del Regno Unito, che può vantare in molti campi un livello molto avanzato dove attingere esperienze e con cui sviluppare progetti congiunti.
Dunque, per chiudere come abbiamo iniziato, con una citazione (questa volta di un cantautore italiano, Umberto Balsamo, nella sua canzone “L’angelo azzurro”) rivolgiamo questo saluto ai colleghi d’oltremanica: “Questo è un arrivederci e non è certo un addio”.
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