Gaetano Scognamiglio, Presidente, PROMO P.A. Fondazione
La "lettera" a Bruxelles, recapitata ieri dal Governo italiano ci fa capire che qualcosa è cambiato e cambierà. Mai in modo così esplicito si erano presi impegni su licenziamenti nel pubblico impiego e su pensioni. Al di là del merito e del giudizio che si voglia darne, qualcosa è cambiato.
La pubblica amministrazione dovrà dare un reale segno di discontinuità. In breve l’efficienza non deve rimanere nelle intenzioni, la produttività della spesa pubblica deve essere percepita e non solo promessa, l’Amministrazione si deve ristrutturare profondamente sulla base delle esigenze di cittadini e imprese e non sulle proprie. I processi necessari di ristrutturazione dovranno essere condotti guardando fuori dalla finestre invece che guardandosi allo specchio, come finora è quasi sempre accaduto. I processi di razionalizzazione dovranno essere condotti con l’obiettivo di semplificare semplificare, semplificare. La semplificazione, applicata seriamente agli adempimenti di cittadini e imprese, si rifletterà positivamente sull’Amministrazione, che automaticamente vedrà ridursi le proprie caratteristiche pletoriche e non più in linea con i tempi.
Questo processo deve però essere accompagnato dal legislatore. I tagli lineari non selezionano la buona amministrazione ma la umiliano, demotivando i tanti che si sacrificano per raggiungere obiettivi performanti, in un sistema che non è in grado non solo di premiarli ma almeno di non colpirli.
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