Iaoletta Pannocchia, PROMO P.A. Fondazione
La più parti si assiste all’attivazione di processi partecipativi promossi dalle istituzioni. Questo orientamento, fatto proprio dalla Provincia di Grosseto con il progetto “Chiamati in causa per investire”, mi pare un ottimo tentativo per attivare linee di controtendenza rispetto alla diffusa disaffezione nei confronti della politica, che viene generalmente percepita come attività esoterica, chiusa nei palazzi, piuttosto che arte nobile per governare la società, esercitata nelle piazze in modo democratico.
I processi partecipativi hanno il merito di voler solleticare una cittadinanza alle volte assopita, che, salvo lamentele alla bisogna, preferisce generalmente la delega e l’indifferenza, all’impegno civile e politico. L’obiettivo è quello di coinvolgere il più possibile la società civile – nelle sue diverse forme – nelle scelte compiute dalla pubblica amministrazione.
La partecipazione vera presuppone, da un lato la disponibilità dei cittadini a seguire e capire ciò che succede, e di conseguenza a “dire la loro” in modo costruttivo, superando l’atteggiamento della polemica sterile, dall’altro lato, un’apertura non del tutto scontata da parte delle istituzioni, al dibattito ed al confronto su tematiche rilevanti per l’interesse pubblico della comunità territoriale che amministrano.
Un modo nuovo per rendere i cittadini consapevoli dell’importanza dell’impegno da parte di tutti, per la costruzione della cosa pubblica, che va oltre l’esercizio del diritto di voto.
Per essere efficace un progetto di partecipazione deve basarsi sul coinvolgimento degli attori locali, appartenere ai soggetti coinvolti, ed essere compreso e sentito da tutti i partecipanti.
La Provincia di Grosseto che è estesa su un territorio ampio e disomogeneo, coglie la sfida di contribuire a creare valore a livello territoriale, cogliendo pienamente il significato del suo ruolo a livello istituzionale.
Il progetto, che si inserisce all’interno del “Progetto Maremma 2015-Energie per crescere”, ed è finanziato dall’Autorità Regionale Toscana per la partecipazione sui temi della programmazione economica, ha proprio come obiettivo quello di costruire dal basso i contenuti di un “patto per lo sviluppo di nuova generazione”. La Provincia intende promuovere e realizzare un dibattito partecipativo che fornisca all'amministrazione provinciale delle proposte da utilizzare per realizzare un piano di sviluppo economico attraverso l’attivazione di un percorso strutturato, non estemporaneo, in cui siano chiaramente definiti l’obiettivo e i risultati attesi, così come le fasi di lavoro, gli attori, i tempi e le modalità con cui avviene l’interazione, e che permetta agli attori di portare un contributo attivo rispetto ad una "posta in gioco".
Partecipazione e comunicazione divengono in questo modo, strumenti utili per sviluppare politiche attente allo sviluppo del territorio e alle risorse ambientali, all’economia e alle relazioni che esistono o si possono creare tra le persone che, a vario titolo, vivono e operano nel territorio, chiamate a contribuire al dibattito, ad alimentare il confronto e infine a condividere le decisioni finali con la Pubblica Amministrazione, se oltre alla moda del momento si riesce a dare sostanza agli obiettivi che s’intendono perseguire.
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