Il piano strategico della cultura: un modello proattivo di sviluppo per le città

Francesca Velani, Vicepresidente PROMO P.A. Fondazione

 

“Favorire un maggior coinvolgimento della popolazione significa una maggiore integrazione con il tessuto sociale delle città e una maggiore consapevolezza e partecipazione nelle decisioni di sviluppo territoriale (Antonella Recchia, Segretario generale MiBACT)”.

I modelli di sviluppo economico-sociale delle città contemporanee, per essere virtuosi e duraturi devono essere elaborati in chiave proattiva, ossia devono rispondere efficacemente ai profondi mutamenti che avvengono nel contemporaneo storico.

Una programmazione orientata esclusivamente sull’incentivazione dei flussi turistici, non è certamente sufficiente per riconvertire i tessuti urbani colpiti a fondo dalla crisi di quei paradigmi produttivi, anche di natura artigianale che tradizionalmente caratterizzavano e rendevano “vivo” il territorio.

In questo quadro molti territori stanno reagendo alla crisi economica e alla deindustrializzazione, proponendo progetti di riqualificazione e di rilancio dell’economia e alcune delle proposte più innovative di rilancio dell’economia locale sono orientate sia all’alta formazione, sia alla cultura nella sua accezione più ampia. La comunicazione, anche attraverso i social network e, soprattutto, la narrazione nelle sue nuove forme, ne è elemento essenziale.

Molte le esperienze locali che mirano a rilanciare in chiave attuale specifiche tradizioni locali tra cui Prato con Modalab, sta ripensando ai contenuti del Made in Italy per formare una nuova imprenditoria, culturalmente e tecnicamente più forte; Como, con ComoOn il cui slogan è “To bring culture and talent together”, ha fondato una scuola internazionale di creatività e design allo scopo di far emergere i migliori talenti nel campo della moda; Ferrara con “Lezioni di territorio”, incontri per la diffusione della conoscenza dedicati agli operatori dell’incoming che abbraccia anche il manifatturiero; Pistoia con YouLab, sull’innovazione nel settore delle biblioteche e, infine,  Matera, che ha attuato una profonda e multidisciplinare operazione di rinnovamento “dal basso”, riconosciuta pienamente a livello internazionale con la nomina a Capitale Europea della Cultura 2019.

Quanto sopra non prescinde, naturalmente, dal più ampio quadro nazionale ed europeo, che vuole al centro delle politiche di sviluppo il concetto di Smart Cities and Communities. La città Smart è la città intelligente, che attraverso un sistema di governance efficace, impiega ed organizza tecnologie moderne e collegate per raggiungere una qualità più elevata di vita, attraverso la gestione della movimentazione, la massimizzazione delle risorse, da quelle culturali a quelle energetiche.

In questo quadro, con l’obiettivo di promuovere la programmazione strategica della cultura, come volano e strumento per lo sviluppo dei territori, anche attraverso lo scambio di buone pratiche, Promo PA Fondazione ha costituito la “Rete delle città della Cultura”, una piattaforma di confronto e scambio tra le città aderenti che diffonde linee guida utili alle città per mettere in atto processi di gestione integrata e innovativa della cultura.

La Fondazione, anche grazie al confronto con il MiBACT e con la Community di LuBeC, intende focalizzare linee di indirizzo per l’attuazione di una politica di sviluppo proattiva nelle città, affinché la Rete possa rappresentare un utile riferimento per gli amministratori impegnati a promuovere il sistema città – territorio, anche in sinergia con il privato, sullo scenario segnato dalle politiche europee.

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