Paolo Caracciolo, Segretario Generale, Comune di Grottaferrata
Le disposizioni contenute all'art. 6, comma 13, del Decreto Legge n.78/2010 richiamano le amministrazioni al contenimento della spesa, ponendo un limite preciso al finanziamento delle attività esclusivamente formative dei pubblici dipendenti, prevedendo, nello specifico che, a partire dal 2011, le amministrazioni debbano ridurre del 50% rispetto al 2009 le risorse finanziarie destinate agli interventi formativi.
Il Ministero per la P.A. e l’Innovazione, con Direttiva n.10 del 30 luglio 2010, ha precisato che “per attività esclusivamente formative devono intendersi tutti gli interventi di formazione, aggiornamento ed informazione svolti in presenza o con metodologie e-learning. Sono pertanto escluse dal campo di applicazione della norma le altre modalità primarie, informali e non strutturate nei termini della formazione, di apprendimento e sviluppo delle competenze, costituite dalla reingegnerizzazione di processi e luoghi di lavoro, in modo da assicurare lo sviluppo delle opportunità di informazione, valutazione e accumulazione delle competenze nel corso del lavoro quotidiano (tutoring, mentoring, peer review, circoli di qualità e focus group, affiancamento, rotazione delle mansioni ecc.: European Commission 1997, Partnership for a new organization of work. Green Paper, "Bulletin of the European Union – Supplement", no. 4.)”.
Ciò premesso, se si definisce (ormai universalmente) la formazione come una dimensione costante e fondamentale del lavoro, come uno strumento essenziale nella gestione delle risorse umane; se la formazione del personale della Pubblica Amministrazione costituisce una leva strategica per la modernizzazione dell'azione amministrativa e per la realizzazione di effettivi miglioramenti qualitativi dei servizi ai cittadini e alle imprese; se tutto ciò è vero il management pubblico deve ovviare al drastico imposto taglio del budget della formazione intesa in termini classici e cogliere l’occasione ed un ulteriore stimolo per conseguire il risultato di un’innovazione dell’organizzazione dell'azione amministrativa e nei processi di lavoro ad essa sottesi.
Reingegnerizzazione dei processi per integrarli con una metodologia orientata alla programmazione, al monitoraggio delle prestazioni/performances, al risultato, sì da arricchire il patrimonio umano e professionale del personale in essi coinvolti mediante dinamiche di apprendimento e sviluppo delle competenze previamente pianificate.
Nell’ente presso il quale presto la mia attività, ad esempio, ho potuto promuovere forme di sviluppo professionale nell’ambito del miglioramento qualitativo dei servizi durante lo sviluppo del progetto di certificazione al sistema ISO 9001:2008 di alcuni settori organizzativi; sviluppo delle competenze legato al miglioramento del servizio reso alla comunità rispettando il principio di economicità!
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