Non ci sarà un nuovo Regolamento di attuazione per il nuovo Codice degli appalti. Il Ministro Delrio in commissione Ambiente alla Camera ha confermato l'intenzione del Governo di evitare il ricorso al Regolamento sostituendolo con strumenti di soft law più flessibili e più coerenti con l’obiettivo dello snellimento normativo.
Parallelamente all'eliminazione del regolamento di attuazione, è previsto il rafforzamento del ruolo delle Linee guida dell'Autorità Anticorruzione, che tuttavia saranno soggette al parere non vincolante del Parlamento.
La novità, che trova d'accordo Governo e ANAC, è di grande impatto e porterebbe ad una semplificazione radicale del corpus normativo in materia di contratti pubblici (gli articoli del Regolamento al momento sono 345).
Dove non c'è accordo è invece sull'ipotesi, paventata dalla Commissione di studio presieduta da Antonella Manzione (capo del DAGL, l'ufficio legislativo di Palazzo Chigi), di dividere la delega legislativa in due provvedimenti: il primo per recepire le direttive; il secondo, entro fine 2016, per riordinare il vecchio Codice. A questa ipotesi è fortemente contraria l'ANAC, per il rischio di creare tre regimi temporali diversi (vecchio Codice e Regolamento; recepimento delle Direttive; riordino del Codice) e per il probabile slittamento dei nuovi poteri di regolazione dell'Autorità.