Progetto di fattibilità per la realizzazione di un sistema territoriale di controllo di regolarità amministrativa sulle determinazioni dirigenziali degli Enti Locali, attraverso la metodologia dell’auditing amministrativo interno
Il progetto Aurea si è sviluppato in un periodo storico denso di significati per la società e l’economia italiana e mondiale. La crisi economica e finanziaria prima e reale poi, ha imposto pesanti modifiche e trasformazioni alle organizzazioni pubbliche, private, con scopo di lucro e senza, fino al comportamento delle singole persone. In questo contesto la Pubblica Amministrazione non può e non deve stare alla finestra, ma deve, naturalmente, osservare e analizzare le trasformazioni ed inserirsi nelle nuove dinamiche e intervenire, laddove necessario, sulla governance dell’apparto.
Tutti gli studi internazionali affermano che i comportamenti patologici delle amministrazioni pubbliche rallentano e condizionano fortemente lo sviluppo economico.
Il successo delle azioni volte a prevenire le patologie sta nella individuazione dei relativi processi di controllo insieme con tutti gli attori e nella idoneità di questi processi a non rallentare i tempi già lunghi delle procedure. Su queste basi nasce l’idea di alimentare costantemente il bisogno di legalità, che dall’indagine che segue risulta nascere soprattutto dalle strutture.
La modernizzazione della Pubblica Amministrazione rientra nella mission della Fondazione PROMO P.A., che nell’ambito della sua attività quotidiana di assistenza agli enti pubblici e nell’attività di indagine e studio, ha individuato come, la “cultura del controllo” stenti a decollare nel settore pubblico, vuoi per motivi di ordine culturale, vuoi per la mancanza di modelli e strumenti adeguati.
La Regione Toscana, ha condiviso la sfida dei partner di AUREA, finanziando, attraverso le risorse del POR CREO 2007-2013, questo progetto di fattibilità che riteniamo abbia dato un sostanziale contributo in ordine allo sviluppo dei sistemi per il controllo degli atti amministrativi da parte degli enti pubblici.
Le risultanze del progetto AUREA, costituiscono un ricco apporto conoscitivo delle dinamiche presenti negli Enti Locali, dello stato dell’arte e delle aspettative, in relazione alla tipologia di controllo esaminata.
Il 54,2 % degli Enti si è dotato di un sistema di controllo di regolarità amministrativa. Quindi, a fronte dell’obbligatorietà prevista dalla legge di svolgere questo tipo di controllo, ancora il 45,8 % degli Enti analizzati non adempie al disposto normativo.
La principale delle ragioni per cui il controllo non viene svolto è individuata nell’autonomia dirigenziale, si presume già effettuato da chi firma l’atto (76,8% delle risposte).
Sarebbe come dire che il rispetto del limite di velocità si presume effettuato dal guidatore che la legge sul tachimetro della propria vettura.
A ben vedere anche coloro che dichiarano che nel proprio Ente esiste questo tipo di controllo, alla domanda “da chi è svolto?”, rispondono: dai dirigenti stessi. Lo strumento del controllo sulla regolarità amministrativa sulle determinazioni è inteso, quindi, in modo assai fuorviante, è affidato nella maggior parte dei casi ai Dirigenti (ognuno controlla se stesso).
Bassissima, infine, è la presenza negli enti di forme di auditing, una metodologia di verifica quasi sconosciuta negli Enti locali (74,4 % ne dichiara l’assenza).
Tuttavia, sul piano delle aspettative e dei giudizi di valore, è interessante sottolineare che appare fuori discussione il giudizio positivo sull’utilità del controllo di regolarità amministrativa come strumento per il perseguimento della legalità all’interno dell’Ente (il 23,2% lo considera utile, il 35,1 % lo considera molto utile ed il 34,3% indispensabile) ed altrettanto nitida risulta essere l’opinione sul possibile raccordo virtuoso con le azioni per l’integrità e la legalità previste dal D.Lgs. n. 150/2009, ed il collegamento con il sistema premiante, il 59,5% degli intervistati pensa che i risultati del controllo possano costituire un indicatore sulla “performance della legalità”.
Possiamo quindi dedurre che gli Enti Locali abbiano a disposizione uno strumento considerato utile nel giudizio degli addetti ai lavori, ma poco e male utilizzato sul piano della realtà.
La tematica riscuote un certo interesse, in quanto il 32,4% degli intervistati ritiene molto utile l’attivazione di interventi di formazione/sensibilizzazione sull’argomento.
A partire dalla situazione riscontrata nella fase di indagine, si è definito un modello di controllo, i cui elementi essenziali sono stati confrontati con le opinioni degli addetti ai lavori, in modo da giungere alla configurazione di un modello, validato e davvero applicabile nella realtà degli Enti.
Possiamo individuare come principale punto di forza del modello proposto, la messa a disposizione di schemi o tracce per la corretta predisposizione degli atti (utile e molto utile 57%), l’attività di controllo si arricchisce, in questo modo, di un valore pedagogico per gli operatori coinvolti, non solo come controllori ma anche controllati.
Il modello può essere “ingegnerizzato” con l’utilizzo di un software applicativo che consenta l’automazione del processo e lo renda fruibile in modo diffuso, anche a livello territoriale esteso.