Diversis Gentibus Una è un percorso di ascolto e lo studio di fattibilità per la creazione del Polo Tecnologico Livornese, che si connota a carattere di Polo Diffuso.
Questo progetto nasce dalla collaborazione di cinque società – Simurg Ricerche, Promo PA Fondazione, Innolabs, Toscana Spazio, SIS Ingegneria – che condividono in primo luogo un grande affetto per Livorno e la convinzione che la città possa riprendere la sua veste di città innovativa e sempre in crescita solo ritrovando nella sua storia le direttrici per un nuovo percorso di sviluppo.
L’obiettivo generale è coinvolgere le menti e le forze migliori interessate ad investire su Livorno per definire un nuovo modello di sviluppo, radicato nella storia della città e sintonizzato sulle grandi direttrici evolutive dell’economia mondiale.
Il progetto parte dalla considerazione, condivisa da molti ma dimenticata dai più, che Livorno fin dalle sue origini è sempre stata una città moderna, creativa, aperta al cambiamento, all’accoglienza e alla diversità. Dopo la seconda guerra mondiale, tuttavia, queste direttrici storiche sono state smarrite, e la città è diventata gradualmente incapace di rispondere efficacemente alle sfide della globalizzazione e di reagire alla crisi economica degli ultimi 10 anni. Questo è successo perché, a nostro avviso, Livorno ha perso la consapevolezza dei fattori profondi che hanno costituito nella sua storia il motore primario del cambiamento e dell’innovazione:
- l’apertura verso il mondo e verso le altre culture;
- l’unità nella diversità;
- la tolleranza e l’accoglienza;
- la creatività e la passione per la cultura.
Il progetto è stato quindi costruito avendo in mente questi valori, con l’obiettivo di riscoprirli e risvegliarli. Come tradurre questa visione in un proposta operativa coerente con il bando di gara?
L’idea di fondo è ripartire dalle origini, dalle leggi livornine e dal motto che ne è la sintesi perfetta “Diversis Gentibus Una”. Il nostro progetto, quindi, vuole prima di tutto mettere insieme tutte le risorse, le menti e le passioni che animano questa città. Individuarle, coinvolgerle e attivarle per costruire una “visione” condivisa del futuro.
Il progetto si articola quindi seguendo lo schema di ascolto→strategie→fattibilità ma aggiungendo un fondamentale valore: la disponibilità al monitoraggio permanente degli esiti del percorso intrapreso.
L’esperienza dei poli scientifici e tecnologici a livello nazionale e internazionale mostra con chiarezza che questo tipo di interventi ha successo solo qualora si verifichino queste condizioni:
? se riescono a creare “un ecosistema di innovazione”, cioè se diventano motori effettivi di cambiamento culturale ottenendo risultati rilevanti in termini di ammodernamento, innovazione e competitività dei territori all’interno dei quali operano. L’alternativa è creare scatole vuote autorefenziali non collegate al tessuto economico della città e non riconoscibili dalla comunità locale che dovrà accoglierle;
? se si basano su modelli di governance pubblico-private, ma con forte orientamento al mercato, con sistemi gestionali autosostenibili. L’alternative è attrarre imprese solo per il periodo dell’incentivazione pubblica, per poi vederle scappare nel lungo periodo;
? se partono dalle esigenze della domanda di innovazione e costruiscono servizi di trasferimento coerenti con le caratteristiche del mercato e del sistema delle imprese;
? se sono in grado di delineare ipotesi d’intervento tecnicamente fattibili dal punto di vista dei tempi di realizzazione, del dimensionamento e economicamente sostenibili, sia nella fase di progetto che nella gestione.
Il progetto in sintesi, si articola in tre fasi:
FASE A) – Percorso partecipativo
FASE B) – Studio di fattibilità
FASE C) – Monitoraggio permanente
La prima fase ha avuto inizio il 25 gennaio 2018 con un incontro pubblico di presentazione del progetto
E’ continuata nel corso del mese di febbraio 2018 con una serie di incontri di lavoro:
– 2 febbraio – #1 incontro di contesto;
– 9 febbraio – #2 incontro sulla vision;
– 15 febbraio – laboratori settoriali #3 Economia del mare e dell’ambiente; #4 Manufatturiero e ICT; #5 Logistica e nautica; #6 industria creativa;
– 26 febbraio- #7 incontro di restituzione.