Qual è lo stato dell’arte del procurement dell’ICT nella pubblica amministrazione italiana? Quali sono le criticità – giuridiche, procedurali, culturali – che ostacolano una maggiore diffusione degli acquisti di soluzioni digitali presso le stazioni appaltanti? Perché fino ad oggi la PA non riesce ad attivare in modo adeguato la domanda di innovazione? Riusciranno le nostre Stazioni Appaltanti a utilizzare al meglio i fondi del PNRR sulla digitalizzazione per modernizzare davvero la macchina pubblica? A queste domande tenta di dare una risposta la ricerca presentata in queste pagine da Anitec-Assinform in collaborazione con Promo PA Fondazione, con questi obiettivi strategici:
- fornire una fotografia aggiornata e completa sullo stato dell’arte degli acquisti di ICT da parte della PA italiana;
- contribuire con proposte concrete al dibattito in corso sulla digitalizzazione del procurement, a partire dai 5 pilastri di intervento identificati da Anitec-Assinform che sono alla base di ogni possibile sviluppo del settore: semplificazione, regolazione, governance, appalti innovativi e competenze digitali;
- sensibilizzare gli stakeholder sul tema della “qualificazione delle stazioni appaltanti” e della “professionalizzazione del procurement”, cogliendo anche l’occasione della riforma della PA che il Governo sta portando avanti nell’ambito del Recovery plan e che dovrebbe consentire di immettere nella PA nuove risorse umane specializzate anche nel settore ICT;
- evidenziare l’impatto della digitalizzazione su alcune criticità “storiche” nel procurement pubblico, in primis sui tempi – ancora oggi molto lunghi – del ciclo dell’appalto;
- individuare alcune best practice, che rappresentano la frontiera dell’innovazione nel nostro Paese.