Le istituzioni culturali rappresentano un universo di relazioni unico sia in termini di rapporti con gli utenti, sia per le possibilità di collaborazione e condivisione con diversi player e territori.
È dunque fondamentale tanto conservare i loro patrimoni, quanto valorizzarli per generare nuovo valore, per migliorare il benessere della comunità, per lo sviluppo sociale ed economico e la crescita individuale e collettiva. Contestualmente, è importante organizzare la conoscenza e la fruizione del patrimonio proponendone una visione ampia, arricchita da connessioni che facciano uscire i luoghi della cultura fuori dalle proprie mura per interagire con il territorio circostante in maniera più ampia e condivisa.
La sfida della digitalizzazione, resa ancora più cruciale e pervasiva dalla pandemia, apre la strada ad una nuova
relazione con l’utenza e, di conseguenza, ad un ripensamento degli stessi modelli di business dei luoghi della
cultura.
Il nuovo scenario disegnato dall’emergenza sanitaria ha indotto il settore culturale a porsi in modo più urgente alcune domande che negli ultimi dieci anni erano diventati temi sempre più stringenti del dibattito internazionale, come la necessità di intessere relazioni sempre più diffuse tra enti di ricerca, università, archivi, musei, teatri e biblioteche, secondo un approccio multidisciplinare che possa trasformare i luoghi della cultura in luoghi di incontro, strategici per la promozione dell’educazione civile e la crescita dei territori e rappresentativi del patto sociale e culturale tra istituzioni e società.
Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione è un centro di ricerca dell’Università di Parma, fondato nel 1968, la cui mission include raccolta, conservazione, catalogazione e promozione del patrimonio culturale custodito nei suoi archivi. Affianca dunque un’attività di conservazione, catalogazione e valorizzazione del patrimonio culturale a quella di promozione della didattica, della ricerca e della divulgazione delle conoscenze.
Il Centro ha avviato un processo di revisione strutturale e organizzativa, anche per andare incontro ai nuovi processi in atto, ed ha altresì ritenuto opportuno dotarsi di uno strumento per definire le prossime linee di azione.
È in questo quadro di riflessione che il CSAC ha chiesto a Promo PA Fondazione di sviluppare un dossier di indirizzo per il proprio sviluppo strategico al fine di:
- Fare un punto sullo stato dell’arte, così da restituire ad un occhio esperto l’immagine attuale di CSAC, e le sue ampie e sfaccettate potenzialità
- Individuare azioni strategiche per lo sviluppo futuro, sia immaginandone di nuove, sia rafforzando alcune sperimentazioni in essere
- Indicare canali di finanziamento utili